martedì 23 marzo 2010

Fine del silenzio

Da un giorno all'altro, senza alcun preavviso, nel groviglio spinato della ginestra hanno alzato la testa due narcisi.
Dovrò pur riconciliarmi, un giorno, con la primavera, con i sogni e gli errori di un tempo. Per il momento mi limito ad accogliere la bella stagione con animo diffidente e contrariato. C'è un'ostinazione di leggerezza nell'aria, addosso ai manichini. Istigazione ipocrita alla speranza.
Quanto è più realista e rassicurante l'autunno col suo progressivo spegnimento della luce.
Da molto tempo, ormai, per me primavera non è inizio né speranza; è piuttosto la fine di un equilibrio, la fine del silenzio. E mi sento così impreparata alla luce.

1 commento:

rose ha detto...

io ne rimango veramente frastornata. però forse ci vuole, quest'anno l'inverno è stato veramente buio: mi si sono persino spezzate le unghie.