mercoledì 3 marzo 2010

Invictus di Clint Eastwood

Credevo che di questo film mi sarebbe rimasta addosso soprattutto la fastidiosa retorica dello sport come strumento di integrazione e coesione sociale.
Non è andata così. Grazie, essenzialmente, al ricercato realismo della regia. La grandezza di questo film di Eastwood sta tutta nelle piccole cose, nei particolari, nella grazia concreta con cui è tratteggiato il quotidiano dei personaggi. Un esempio su tutti: Mandela che si sveglia prima dell’alba e si rassetta il letto da solo. Un gesto che meglio di qualsiasi altro disegna l’autenticità dell'uomo Mandela e con rara sensibilità ne svela la lunga esperienza di carcerato.

Molto chiaro il messaggio politico veicolato dal film: il bene supremo è la democrazia, da difendere ad ogni costo, al di là di qualsiasi tentazione di particolarismo, oltre ogni pur comprensibile desiderio di rivalsa da parte dell’ex oppresso nei confronti dell’ex oppressore. Se il popolo non è sufficientemente educato alla democrazia è compito del suo rappresentante – democraticamente eletto – indicargli la via da seguire e, se il caso, “dimostrargli che sta sbagliando”. Insomma il rappresentante del popolo è anche colui che lo orienta e lo educa. Ci sarebbe da discutere a lungo in proposito. Per una trattazione più saggia dell'argomento leggere qui.
Per una efficace recensione del film, invece, rivolgersi qui.

3 commenti:

jumbolo ha detto...

Lusingato ringrazio.

exit ha detto...

Ma de che? È un onore ospitarti anche solo via link.

jumbolo ha detto...

ho aspettato qualche giorno ma sono arrossito lo stesso!
ciao!