lunedì 26 luglio 2010

Un disco per l'estate

"Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare,
fino al disgusto di ricominciare perchè ogni volta è poi sempre lo stesso.
Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia su pianti.

Ma più che triste ora è buffo pensare a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare e ai miti belli delle nostre estati.

Dopo l'inverno e l'angoscia in città quei lunghi mesi sdraiati davanti,

liberazione del fiume e dei monti e linfa aspra della nostra età.
Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l'avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre.
[…]
Io dico sempre non voglio capire, ma è come un vizio sottile e più penso

più mi ritrovo questo vuoto immenso e per rimedio soltanto il dormire.
E poi ogni giorno mi torno a svegliare e resto incredulo, non vorrei alzarmi,
ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi le mie domande, il mio niente, il mio male..."

Francesco Guccini, Canzone per Piero, in Stanze di vita quotidiana
, 1974

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