“In realtà non fa poi così freddo, il 7 marzo, per festeggiare i suoi cinquantatré anni con un sacco di gente fra cui Gershwin, che ha voluto rivedere per sentirlo suonare The man I love. L’altro ovviamente accetta e dopo cena ce la mette tutta per convincerlo a dargli lezioni di composizione, ma Ravel oppone un secco rifiuto, sottolineando che rischierebbe di perdere la sua spontaneità melodica, non si vede a che scopo, fra l’altro, tutt’al più per diventare la brutta copia di Ravel. C’è anche il fatto che avere allievi non gli piace e poi, andiamo, questo Gershwin, sembra proprio che il successo universale non gli basti più, punta in alto ma gli mancano i mezzi, offrirglieli per distruggerlo?, no, non è proprio il caso. Insomma Ravel si defila, è piuttosto seccato.”
(Da Ravel di Jean Echenoz, Adelphi)
(Da Ravel di Jean Echenoz, Adelphi)
Per ricordare Gershwin ero tentata di proporre The man I love nella bellissima interpretazione che ne fece Liza Minnelli all'epoca del film New York New York. Però questa Janis Joplin in bianco e nero è più coerente con la mia persistente malinconia estiva. Fa sempre uno strano effetto, poi, pensare che Gershwin e Ravel se ne andarono lo stesso anno e per la stessa ragione.
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