In questi giorni mi sveglio regolarmente col mal di testa, neanche fossi reduce da chissà quali bagordi. Gli occhi ancora incollati, do il via al bucato quotidiano, poi brancolo sotto la doccia. Ancora in stato di assoluta incoscienza, dopo aver messo a scaldare la piastra per lisciare i capelli, riempio il thermos di caffelatte. Poi la macchina mi guida e mi parcheggia automaticamente poco lontano dall'ufficio.
L'aria del mattino è gravida di biada e letame: tutto molto ecologico, se solo mi trovassi sui sentieri di montagna della mia infanzia; ma qui siamo nella per niente ridente campagna comasca e io sto trafficando col badge aziendale affinché il cancello rantoli mestamente a ritroso.
Ricevo i fornitori - umili e gentili come re magi che però dall'Oriente portano solo pessime notizie e depositano sulla mia scrivania quotazioni astronomiche - in stato di ebbrezza da caffelatte. Mentre nascondo briciole di cracker sotto la tastiera del pc, apprendo che la situazione è catastrofica, il baco si rifiuta di collaborare (e perché mai dovrebbe, povero? a lui che gliene viene?), sono i cinesi a dettare le regole e la nostra vita dipende dalle millimetriche oscillazioni del dollaro. Tutto molto triste, convengo, chiedendomi segretamente se gli effluvi del mio Diorissimo stiano persistendo intatti o se siano stati intaccati dalla breve traversata ecologica.
Ce la faremo, dunque? Non credo.
Sospiro rassegnata e mentalmente aggiungo un altro articolo - un adattatore - alla lista della spesa pre-partenza.
Qualcosa succederà, concludo per tranquillizzare tutti, qualcosa finirà per scoppiare, come le bacche grigioviolacee della ginestra che crepitano le loro piccole, secche esplosioni nell'arsura del giorno. L'unica cosa certa, per il momento, è che io e il bluesman assumeremo presto una colorazione verdastra, causa eccessivo consumo di zucchine e cetrioli.
Un vero peccato che William Burroughs non abbia avuto a disposizione una ginestra esplosiva e il nostro iperproduttivo orto di zucchine allucinogene.
2 commenti:
eh, smaltire le zucchine in piena stagione è durissima... per fortuna l'età sta costringendo mia madre a smettere con l'orticultura. crema fredda di zucchine con la menta era il mio modo per affrontare certe cucurbitacee tipo mazza da baseball scoperte tardivamente sotto la verzura.
Ecco, la crema fredda in effetti può essere una valida alternativa. E poi, di zucchina in zucchina, a Dio piacendo anche questa faticosissima estate finirà.
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