domenica 15 agosto 2010

Cimiteri di Londra - Bunhill Fields

Bunhill Fields è un rettangolo verde incastonato in un angolo anonimo e trafficato della città. Chi l'attraversa di buon passo tutti i giorni, valigetta in una mano, telefono nell'altra, certo non bada alla selva di lapidi settecentesche che fiorisce al di là dell'inferriata. Ben pochi tra quanti passano di qui per raggiungere o lasciare l'ufficio rivolgono un pensiero devoto a Daniel Defoe, William Blake o John Bunyan. È un angolo così tranquillo che qualcuno ne approfitta per fermarsi a sonnecchiare sotto le fronde, al riparo dal sole e dalla pioggia.


L'altro giorno, a Bunhill Fields un grazioso scoiattolo si dava un gran da fare su e giù per il sepolcro di John Bunyan: giocava a nascondino fra le tombe e le panchine. A un tratto il bluesman ha estratto una castagna dal portafoglio (sì, avete letto correttamente), si è chinato e ha fatto un verso di richiamo. Il roditore si è avvicinato in un baleno, con zampette avide ha afferrato la castagna e, facendola ruotare, l'ha esaminata scrupolosamente. Poi, assicurato il prezioso tesoro fra i dentini, ha roteato un rapido sguardo di saluto ed è balzato via.
"Posso chiederti perché te ne vai in giro con una castagna nel portafoglio?" ho chiesto al bluesman sulla via del ritorno.
"Può sempre tornare utile, una castagna" è stata la risposta "Hai visto che ho trovato qualcuno in grado di apprezzarla?"

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7 commenti:

jumbolo ha detto...

mi consenta. la butto lì. da piccolo i miei genitori mi facevano portare una castagna in tasca dicendomi che faceva evitare il raffreddore.
non è che il bluesman ha conservato questa abitudine?

ah, ho apprezzato la tua descrizione della Londra attuale nel post precedente. concisa ma dritta al punto, utile per decidere nuove destinazioni eventuali.

exit ha detto...

Grazie, ma niente di paragonabile al tuo accuratissimo reportage dall'Islanda! Quello sì è veramente prezioso.

Quanto alla castagna, non conoscevo questa tradizione e ne ho parlato al bluesman che invece era ben informato in proposito: mi ha spiegato che per tener lontano il raffreddore bisogna portarsi appresso una "castagna matta", cioè una castagna non commestibile. Invece lui - ha tenuto a puntualizzare - si portava in giro proprio una castagna autentica, di cui infatti lo scoiattolo ha subito approfittato.

Anonimo ha detto...

Ciao carissima, la tua descrizione di Londra mi ha davvero preoccupato.
Ci manco da tanto e temo che l'andazzo sia quello che descrivi...temo, temo.
Un abbraccio, vito

exit ha detto...

Ciao Vito, quelle che descrivo sono solo le mie personalissime impressioni, non pretendo siano verità universali. Bisogna tener conto anche del rapporto molto particolare che mi lega alla città. Però però...non riesco proprio a vedere le cose da un altro punto di vista!

jumbolo ha detto...

Beh, a dire il vero "temevo" un po' il tuo giudizio, quello che dici mi conforta non poco. Tra l'altro, gli amici che mi seguono da più tempo si sono accorti che manca un po' di entusiasmo rispetto ad altri resoconti (dal 2006 ho parlato di Colombia, Argentina - 4 volte ma in luoghi diversi, visto che è molto grande - Costa Rica, Nicaragua, Uruguay, un pizzico di Brasile e Paraguay, Slovenia, Polonia, Belgio...se tu un giorno avessi voglia di perdere del tempo...), e in effetti è vero, però spesso quel che si perde in entusiasmo si guadagna in una sorta di professionalità tipo Lonely Planet.

Sempre a proposito di Londra, proprio qualche giorno fa sono riuscito a guardarmi il film "Brick Lane", perchè avevo letto il libro di Monica Ali che mi era piaciuto moltissimo (cosi come il suo secondo Alentejo Blu nonostante avessi letto recensioni non entusiastiche). Così, tanto per rimanere in "argomento".

Sulla castagna, chapeau per il bluesman. Informatissimo, anche se quindi il fatto di portarsi dietro una castagna commestibile suscita ancor più curiosità......una riserva di energia?

exit ha detto...

Mi viene da ridere al pensiero che temevi il mio giudizio...Sì, ricordo il reportage dalla Polonia e quello del tuo più recente viaggio in Argentina. Sai, riguardo all'entusiasmo penso sia normale che non sia sempre ai massimi livelli. Tanto per cominciare ci sono luoghi che ci parlano più di altri. E poi non dimentichiamo che l'età, il passare del tempo giocano un ruolo fondamentale. Non sto dicendo che invecchiando si perde il gusto della novità: semplicemente l'accumulo di esperienza ci rende più esigenti.

Quanto alla castagna, che ti devo dire?, la mia metà se l'è ficcata nel portafoglio durante una delle nostre ultime passeggiate autunnali tra i boschi della zona e lì è rimasta. Senza altro scopo che quello di poter, un giorno, offrirla ad un roditore di passaggio.

jumbolo ha detto...

:))