lunedì 16 agosto 2010

Cimiteri di Londra - Highgate


Quando ho visto le gramaglie imperlinate esposte nel micromuseo annesso al cimitero di Highgate, istantaneamente il mio pensiero è andato a Sugar, la protagonista di The crimson petal and the white; pensavo alla pagina indimenticabile che descrive la vestizione a lutto della prostituta-istitutrice, in procinto di recarsi, per la prima volta in vita sua, ad un funerale: quello della moglie del suo amante.

Credo che il cimitero di Highgate sia il punto della città che esprime la più alta concentrazione di spirito vittoriano. È il documento più autentico di quell'epoca, della sua estetica e delle sue contraddizioni. Sepolcri pagani, ornati di animali e corone d'alloro, anziché di simboli sacri. La sfarzosa rincorsa ad una moda esotica si traduce nell'Egyptian Avenue, in pratica un antro tanto lugubre e opprimente che Charles Dickens, dopo avervi sepolto la figlia, deciderà di trasferirne le spoglie in campo aperto, in un'area ben esposta alla luce.

Ipocrisia (ai suicidi, colpevoli di un atto illegale, veniva negata la sepoltura in terra consacrata); gusto del macabro e necrofilia (ho visto loculi dotati di finestrelle affinché la bara non fosse completamente celata al visitatore); idealizzazione della purezza (i gigli di pietra); anelito di redenzione (i celebri angeli); i nervi scoperti della sensibilità vittoriana si incrociano qui, in questo giardino muschioso, appassionatamente protetto da guardiani gelosi. Un patrimonio inestricabile di verità e leggenda.
Credo che l'anima autentica di Londra risieda al cimitero di Highgate. Ascoltando il racconto della leggendaria esumazione notturna di
Lizzie Siddal, icona del preraffaelitismo; dinanzi alla modesta, fiorita sepoltura dell'ex spia sovietica avvelenata quattro anni or sono da un drink radioattivo; rievocando il sontuoso, bizzarro corteo funebre di Malcom McLaren giunto a Highgate solo pochi mesi fa, realizzo che è proprio qui, lungo tracce più o meno invisibili di questo burial ground che è disegnata la vera mappa della città, le coordinate della sua anima, il segreto che a lungo l'ha resa unica agli occhi del mondo.

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