domenica 27 giugno 2010

Billy Cobham a Estivaljazz 2010

È stato più piacevole del previsto il concerto di apertura di Estivaljazz 2010. Dopo un avvio un po’ incerto, all’insegna dell’ultimo Miles Davis e della noia, Billy Cobham e band hanno cominciato a divertirsi sul serio e a proporre un jazzrock di ottima fattura, blandamente fusion, felicemente venato qua e là di accenti funky e sonorità caraibiche. Certo niente di nuovo sotto il sole, tutto quello che poteva inventare Billy Cobham l’ha inventato in quarant’anni di irripetibile carriera, documentandolo con una discografia sterminata; e tuttavia, grazie ad una band composta da strumentisti eccellenti, dotati di grande fantasia oltre che - ovviamente - di tecnica, il risultato è stato un concerto veramente godibile, un piacevole ripasso di sonorità forse un po’ datate, comunque all’insegna del buon gusto e dell’equilibrio. Non è così scontato saper tenere assieme le divagazioni caraibiche dello steel drum, una chitarra spesso vigorosamente rockeggiante (l’ottimo Jean-Marie Ecay) e il pianismo elettrico alla Chick Corea ricavandone un linguaggio di senso compiuto. Quel che è certo è che tutto ruota attorno all’implacabile rullante di Cobham, un suono secco, essenziale, che definisce i contorni senza mai risultare invasivo. Peccato, però, che un concerto del genere sia il massimo del jazz che questa manifestazione dal gloriosissimo passato decide di offrire oggi.

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