vorresti dire che codesto "the lady and the unicorn" di tale John Renbourn, che confesso di non conoscere assolutamente, è un disco bellissimo? :)) perché lulu è roba da, come si dice dalle mie parti, "gatti fradici nel muso"....
O Jumbolo! Perché mai mi squalifichi Lulu a una "legnata sui denti"? (libera traduzione dal livornese) A proposito: non mi sembra che tu ne abbia parlato sul blog. Davvero ti è piaciuto così poco? (eufemismo da signora quale sono)
Comunque è interessante la tua interpretazione che peraltro è lontanissima dall'idea alla base del post. Al di là della valutazione qualitativa delle due opere c'è obiettivamente una differenza abissale dal punto di vista artistico. Ma non era lì che volevo arrivare, o meglio, non è questo che mi è passato per la testa quando l'aspirapolvere ha lambito le due copertine. A questo punto scatta ufficialmente il quiz - il premio non è ancora stato stabilito - sul senso di questo post.
P.S. Il disco di John Renbourn è ovviamente un capolavoro ma non credo sia il tuo genere. :)
Due dischi molto belli ma agli antipodi, un solo dubbio, quale suonare per primo?
Lulu ha dato lo spunto per un editoriale su Blow Up (di cui da tempo pensavo di fartene avere copia) che sostiene una tesi interessante e che condivido. Tutto partiva dalla considerazione che il disco è stato in genere ben accolto dalla critica "tradizionale" e rigettato da quella del web. Questo è un lavoro che ha sicuramente scontentato moltissimi fans sia dei Metallica che di Lou Reed e chi scriveva, individuando (a ragione) nella critica web una abbondante presenza di fans, si chiedeva se internet non fosse anche sotto questo aspetto dannoso alimentando e diffondendo un impoverimento culturale la cui conseguenza è una incapacità di capire ed apprezzare le scelte coraggiose e/o anticonformiste e concludeva chiedendosi se dischi come Trout Mask Replica sarebbero giunti fino ai giorni nostri se hai tempi fossero incappati nel giudizio di Pitchfork e simili.
P.S.: Quando ho iniziato a scrivere il quiz non era stato ancora indetto, per ora non ho una risposta ma forse la avrò in seguito.
River, grazie per le interessantissime considerazioni. Sai che sono molto sensibile all'argomento internet in rapporto alla musica. Mi piacerebbe molto leggere l'articolo di cui parli.
Una cosa vorrei dire su Lulu: è un disco che per essere apprezzato e compreso va ascoltato su vinile. Il cd, nella sua spietata lunghezza senza pause, non gli si addice. Non mi esprimo su eventuali file scaricati da internet. Lulu è il classico disco vecchio stile che prevede un rapporto fisico con l'ascoltatore: alzarsi quattro volte (tante sono le facciate del vinile), seguire i testi su un supporto cartaceo adeguato, una coprtina che non ti lascia in pace, con quel sangue che devi farti forza per convincerti che non sia vero. Ecco, secondo me, un lavoro così fisico come Lulu, con internet non ha proprio niente a che vedere.
Dunque, spero di riuscire a mantenere la "conversazione" su livelli accettabili, e che River Man non me ne vorrà per quel che dirò. Sono stato abbastanza attento sull'uscita di Lulu, e mi pare che la critica che lo ha apprezzato è stata solo quella tradizionale si, ma solo italiana. Quel che sono riuscito a leggere e a capire della critica tradizionale estera, mi pare lo abbia stroncato. Io sono assolutamente d'accordo con chi lo stronca, e non ne ho parlato perché lo avrei fatto a pezzi, e in quel momento non mi andava. Rispetto le vostre opinioni, che probabilmente non dico siano più accreditate della mia, dico solo che evidentemente veniamo da background molto differenti, e senza dubbio voi date più importanza di me ai testi, come sottolinea correttamente Exit. Per il quiz potrei solo azzardare che le cover sono agli antipodi (splatter quella di Lulu, "classica" e ricercata quella del disco di Renbourn), ma sono sicuro che non sia così semplice. Ciao!
@Jumbolo: è perfettamente naturale che ciascuno di noi abbia sensibilità differenti e dunque recepisca in modo diverso lo stesso prodotto artistico. Io non tengo il registro dei buoni e dei cattivi. :) Quanto al quiz non ci siamo ancora. :) @River: è interessante sottolineare che, come forse già sai, io sono cresciuta e ora sto invecchiando ascoltando Lou Reed e non conoscendo praticamente alcunché dei Metallica; il bluesman, al contrario non è mai stato particolarmente legato a Lou, mentre in passato si è intensamente dedicato al metallo pesante. Bene, nonostante i background differenti, sia io sia il bluesman abbiamo apprezzato Lulu. Anzi, dirò di più: il bluesman smania per ritrovare i vinili dei Metallica, venduti qualche anno fa in un momento di follia. Ecco, spero solo che non gli torni la voglia di farsi crescere di nuovo i capelli fino alla cintola. :)
@ Jumbolo Perché me la dovrei prendere, anzi le opinioni espresse con civiltà son sempre benvenute. In questo paese in cui si sono eletti a strumenti di discussione l'urlo, la prevaricazione e la violenza verbale una delle cose di cui più sento la mancanza sono proprio le persone che con rispetto ed educazione esprimono le proprie opinioni e ascoltano altri fare altrettanto. Riguardo a Lulu e alla critica internazionale per quanto ne so (informazioni che mi arrivano in buona parte da Blow Up) e per quel poco che ho potuto riscontrare io
le riviste cartacee di settore (NME, The Wire, Mojo, Uncut, un po' meno Q) ne hanno parlato bene, anche se in Italia è stata diffuso un messaggio diverso e mendace. In rete invece ha ricevuto spesso commenti incredibilmente astiosi, ha dato vita a discussioni ferocissime sfociate in insulti, autentiche contese in cui i contendenti tiravano fuori ferocia e cattiveria, aggettivi perentori e giudizi tranchant come se avessero subito chissà quale torto personale da Lou Reed e dai Metallica. Ho riscontrato quella che definirei una sorta di chiusura aprioristica, quasi ideologica verso questo disco. In tempi recenti è successo anche per i dischi "orchestrali" di Peter Gabriel e fatico a capire perché si sia generata tutta questa animosità che va ben oltre la critica. Ma al di là dei toni eccessivamente accesi io penso che quando un disco divide e fa discutere così tanto quasi sempre è un disco importante, una svolta inspettata, un'opera destinata a lasciare un segno. Per quanto riguarda me invece Lulu mi è piaciuto non per i testi che non sono in grado di capire a meno di non mettermi con pazienza a leggerli dizionario alla mano (il mio inglese è quello che è) ma per la fusione ottimamente riuscita fra quella musica e quella voce recitante, le ho trovate fatte una per l'altra, ho avuto la netta sensazione che si stessero cercando e si siano trovate. E riguardo alla copertina "splatter" la ritenevo anch'io tale ma il mio punto di vista è cambiato (e non mi è completamente chiaro perché) quando ho saputo che era l'immagine di una parte di manichino in cera del 1920 conservato al Wekbundarchiv Museum Der Binge di Berlino.
@ Exit quando scrive:"... Non mi esprimo su eventuali file scaricati da internet." Ascoltare Lulu in versione liquida compressa lossy (mp3) significa ascoltare qualcos'altro, qualcosa di diverso, ma non è un caso isolato succede per moltissimi dischi. Gli algoritmi di compressione eliminano tante di quelle informazioni ritenute erroneamente poco significative in osservanza ad assurde teorie di psico acustica che il risultato è solo lontano parente dell'originale. E per quanto siano meglio dei lossy non ci siamo neanche con i formati lossless (flac) che dovrebbero essere senza perdita.
@Exit quando scrive: "... Bene, nonostante i background differenti, sia io sia il bluesman abbiamo apprezzato Lulu." Ma tu e il bluesman non siete fans.
Chi è interessato all'editoriale di Blow Up lo puo trovare qui: http://www.mediafire.com/?msqbd4c9iivnng9
@River: grazie per le info tecniche. Io mi limito ad analisi molto più empiriche. In ogni caso, condivido in pieno: non è fisicamente possibile ascoltare Lulu attraverso file compressi: finisce per diventare un impasto monolitico privo di senso. Io non so se definirmi una fan di Lou nel senso che non so esattamente cosa significhi essere un fan. Voglio dire: Lou Reed è con certezza l'artista che in assoluto ha esercitato l'impatto più incisivo sulla mia vita. Se non rischiassi di sembrare presuntuosa direi che lo considero il mio maestro (e qui giustamente qualcuno potrebbe rinfacciarmi di non aver imparato nulla!). Non trovo affatto singolare la collaborazione Lou/Metallica, anzi, mi pare perfettamente logica e in qualche modo inevitabile. Lulu esisteva già in embrione nel passato di Lou. Penso a Blue Mask, ad esempio, grande pezzo - un muro di chitarre e distorsioni - scritto trent'anni fa. "Make the sacrifice / mutilate my face / If you need someone to kill / I’m a man without a will / Wash the razor in the rain / let me luxuriate in pain / Please don’t set me free / death means a lot to me". La furia è la stessa di Lulu. E un settantenne che ha ancora voglia di indagare senza mezzi termini tutte le derive del desiderio non può che suscitare la mia incondizionata ammirazione.
P.S. Il museo del manichino era in agenda il mese scorso. Ma poi non abbiamo fatto in tempo. A Berlino cerco di lasciare sempre qualcosa in sospeso così ho la scusa per tornarci. "Ich habe noch einen Koffer in Berlin..." :))))
"Scrivere storie, scrivere libri, è cosa ferocemente solitaria, anche quando viene fatta da madri di famiglia, sul bordo del tavolo da pranzo, in momenti rubati"
12 commenti:
vorresti dire che codesto "the lady and the unicorn" di tale John Renbourn, che confesso di non conoscere assolutamente, è un disco bellissimo?
:))
perché lulu è roba da, come si dice dalle mie parti, "gatti fradici nel muso"....
O Jumbolo! Perché mai mi squalifichi Lulu a una "legnata sui denti"? (libera traduzione dal livornese)
A proposito: non mi sembra che tu ne abbia parlato sul blog. Davvero ti è piaciuto così poco? (eufemismo da signora quale sono)
Comunque è interessante la tua interpretazione che peraltro è lontanissima dall'idea alla base del post. Al di là della valutazione qualitativa delle due opere c'è obiettivamente una differenza abissale dal punto di vista artistico. Ma non era lì che volevo arrivare, o meglio, non è questo che mi è passato per la testa quando l'aspirapolvere ha lambito le due copertine.
A questo punto scatta ufficialmente il quiz - il premio non è ancora stato stabilito - sul senso di questo post.
P.S. Il disco di John Renbourn è ovviamente un capolavoro ma non credo sia il tuo genere. :)
Due dischi molto belli ma agli antipodi, un solo dubbio, quale suonare per primo?
Lulu ha dato lo spunto per un editoriale su Blow Up (di cui da tempo pensavo di fartene avere copia) che sostiene una tesi interessante e che condivido. Tutto partiva dalla considerazione che il disco è stato in genere ben accolto dalla critica "tradizionale" e rigettato da quella del web. Questo è un lavoro che ha sicuramente scontentato moltissimi fans sia dei Metallica che di Lou Reed e chi scriveva, individuando (a ragione) nella critica web una abbondante presenza di fans, si chiedeva se internet non fosse anche sotto questo aspetto dannoso alimentando e diffondendo un impoverimento culturale la cui conseguenza è una incapacità di capire ed apprezzare le scelte coraggiose e/o anticonformiste e concludeva chiedendosi se dischi come Trout Mask Replica sarebbero giunti fino ai giorni nostri se hai tempi fossero incappati nel giudizio di Pitchfork e simili.
P.S.: Quando ho iniziato a scrivere il quiz non era stato ancora indetto, per ora non ho una risposta ma forse la avrò in seguito.
River, grazie per le interessantissime considerazioni. Sai che sono molto sensibile all'argomento internet in rapporto alla musica. Mi piacerebbe molto leggere l'articolo di cui parli.
Una cosa vorrei dire su Lulu: è un disco che per essere apprezzato e compreso va ascoltato su vinile. Il cd, nella sua spietata lunghezza senza pause, non gli si addice. Non mi esprimo su eventuali file scaricati da internet.
Lulu è il classico disco vecchio stile che prevede un rapporto fisico con l'ascoltatore: alzarsi quattro volte (tante sono le facciate del vinile), seguire i testi su un supporto cartaceo adeguato, una coprtina che non ti lascia in pace, con quel sangue che devi farti forza per convincerti che non sia vero. Ecco, secondo me, un lavoro così fisico come Lulu, con internet non ha proprio niente a che vedere.
Dunque, spero di riuscire a mantenere la "conversazione" su livelli accettabili, e che River Man non me ne vorrà per quel che dirò. Sono stato abbastanza attento sull'uscita di Lulu, e mi pare che la critica che lo ha apprezzato è stata solo quella tradizionale si, ma solo italiana. Quel che sono riuscito a leggere e a capire della critica tradizionale estera, mi pare lo abbia stroncato. Io sono assolutamente d'accordo con chi lo stronca, e non ne ho parlato perché lo avrei fatto a pezzi, e in quel momento non mi andava. Rispetto le vostre opinioni, che probabilmente non dico siano più accreditate della mia, dico solo che evidentemente veniamo da background molto differenti, e senza dubbio voi date più importanza di me ai testi, come sottolinea correttamente Exit.
Per il quiz potrei solo azzardare che le cover sono agli antipodi (splatter quella di Lulu, "classica" e ricercata quella del disco di Renbourn), ma sono sicuro che non sia così semplice. Ciao!
@Jumbolo: è perfettamente naturale che ciascuno di noi abbia sensibilità differenti e dunque recepisca in modo diverso lo stesso prodotto artistico. Io non tengo il registro dei buoni e dei cattivi. :)
Quanto al quiz non ci siamo ancora. :)
@River: è interessante sottolineare che, come forse già sai, io sono cresciuta e ora sto invecchiando ascoltando Lou Reed e non conoscendo praticamente alcunché dei Metallica; il bluesman, al contrario non è mai stato particolarmente legato a Lou, mentre in passato si è intensamente dedicato al metallo pesante. Bene, nonostante i background differenti, sia io sia il bluesman abbiamo apprezzato Lulu. Anzi, dirò di più: il bluesman smania per ritrovare i vinili dei Metallica, venduti qualche anno fa in un momento di follia. Ecco, spero solo che non gli torni la voglia di farsi crescere di nuovo i capelli fino alla cintola. :)
se paga bene...
Non capisco che succede, ho postato per 3 volte un commento che appena inserito è visibile e al primo refresh scompare.
Ultimamente c'è qualche problema coi commenti, l'ho notato anch'io. Salva il commento e postalo più tardi, River.
@ Jumbolo
Perché me la dovrei prendere, anzi le opinioni espresse con civiltà son sempre benvenute. In questo paese in cui si sono eletti a strumenti di discussione l'urlo, la prevaricazione e la violenza verbale una delle cose di cui più sento la mancanza sono proprio le persone che con rispetto ed educazione esprimono le proprie opinioni e ascoltano altri fare altrettanto.
Riguardo a Lulu e alla critica internazionale per quanto ne so (informazioni che mi arrivano in buona parte da Blow Up) e per quel poco che ho potuto riscontrare io
http://anydecentmusic.com/review/3837/Lou-Reed--Metallica-Lulu.aspx
http://www.metacritic.com/music/lulu/critic-reviews
le riviste cartacee di settore (NME, The Wire, Mojo, Uncut, un po' meno Q) ne hanno parlato bene, anche se in Italia è stata diffuso un messaggio diverso e mendace.
In rete invece ha ricevuto spesso commenti incredibilmente astiosi, ha dato vita a discussioni ferocissime sfociate in insulti, autentiche contese in cui i contendenti tiravano fuori ferocia e cattiveria, aggettivi perentori e giudizi tranchant come se avessero subito chissà quale torto personale da Lou Reed e dai Metallica. Ho riscontrato quella che definirei una sorta di chiusura aprioristica, quasi ideologica verso questo disco. In tempi recenti è successo anche per i dischi "orchestrali" di Peter Gabriel e fatico a capire perché si sia generata tutta questa animosità che va ben oltre la critica. Ma al di là dei toni eccessivamente accesi io penso che quando un disco divide e fa discutere così tanto quasi sempre è un disco importante, una svolta inspettata, un'opera destinata a lasciare un segno.
Per quanto riguarda me invece Lulu mi è piaciuto non per i testi che non sono in grado di capire a meno di non mettermi con pazienza a leggerli dizionario alla mano (il mio inglese è quello che è) ma per la fusione ottimamente riuscita fra quella musica e quella voce recitante, le ho trovate fatte una per l'altra, ho avuto la netta sensazione che si stessero cercando e si siano trovate.
E riguardo alla copertina "splatter" la ritenevo anch'io tale ma il mio punto di vista è cambiato (e non mi è completamente chiaro perché) quando ho saputo che era l'immagine di una parte di manichino in cera del 1920 conservato al Wekbundarchiv Museum Der Binge di Berlino.
@ Exit quando scrive:"... Non mi esprimo su eventuali file scaricati da internet."
Ascoltare Lulu in versione liquida compressa lossy (mp3) significa ascoltare qualcos'altro, qualcosa di diverso, ma non è un caso isolato succede per moltissimi dischi. Gli algoritmi di compressione eliminano tante di quelle informazioni ritenute erroneamente poco significative in osservanza ad assurde teorie di psico acustica che il risultato è solo lontano parente dell'originale. E per quanto siano meglio dei lossy non ci siamo neanche con i formati lossless (flac) che dovrebbero essere senza perdita.
@Exit quando scrive: "... Bene, nonostante i background differenti, sia io sia il bluesman abbiamo apprezzato Lulu."
Ma tu e il bluesman non siete fans.
Chi è interessato all'editoriale di Blow Up lo puo trovare qui: http://www.mediafire.com/?msqbd4c9iivnng9
@River: grazie per le info tecniche. Io mi limito ad analisi molto più empiriche. In ogni caso, condivido in pieno: non è fisicamente possibile ascoltare Lulu attraverso file compressi: finisce per diventare un impasto monolitico privo di senso.
Io non so se definirmi una fan di Lou nel senso che non so esattamente cosa significhi essere un fan. Voglio dire: Lou Reed è con certezza l'artista che in assoluto ha esercitato l'impatto più incisivo sulla mia vita. Se non rischiassi di sembrare presuntuosa direi che lo considero il mio maestro (e qui giustamente qualcuno potrebbe rinfacciarmi di non aver imparato nulla!). Non trovo affatto singolare la collaborazione Lou/Metallica, anzi, mi pare perfettamente logica e in qualche modo inevitabile. Lulu esisteva già in embrione nel passato di Lou. Penso a Blue Mask, ad esempio, grande pezzo - un muro di chitarre e distorsioni - scritto trent'anni fa. "Make the sacrifice / mutilate my face / If you need someone to kill / I’m a man without a will / Wash the razor in the rain / let me luxuriate in pain / Please don’t set me free / death means a lot to me". La furia è la stessa di Lulu. E un settantenne che ha ancora voglia di indagare senza mezzi termini tutte le derive del desiderio non può che suscitare la mia incondizionata ammirazione.
P.S. Il museo del manichino era in agenda il mese scorso. Ma poi non abbiamo fatto in tempo. A Berlino cerco di lasciare sempre qualcosa in sospeso così ho la scusa per tornarci. "Ich habe noch einen Koffer in Berlin..." :))))
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