Mi piace molto il nuovo lavoro di Marianne Faithfull. È un disco intenso, tutto sommato sobrio, nonostante l'incongrua copertina psichedelica e l'apparente sovrabbondanza di chitarre (mediamente tre su ciascun brano): indubbiamente Hal Willner sa il fatto suo.
Horses and High Heels, succosa miscela di cover e pezzi originali firmati da Marianne, è un disco per gente che ha definitivamente sostituito i sogni con i ricordi e The stations di Greg Dulli e Mark Lanegan è lì in apertura a intonare l'intero lavoro in una chiave inequivocabile. Struggente con misura, l'insieme si schizza qua e là di rock and roll e honky tonk: ma non è Doctor John - che ovviamente fa capolino in Back in baby's arms di Allen Toussaint - a lasciare il segno. Inconfondibili gli assoli minimali di Lou Reed (del resto, se fosse tecnicamente meno naive non ci sarebbe ragione di amarlo così tanto).
Il timbro amaro di Marianne e il sound sixties dell'organo si fondono in un blend irresistibile per dare voce all'orgogliosa malinconia dei sopravvissuti. Disco dal retrogusto confortante.
3 commenti:
mmm, allora me lo cerco, grazie per la recensione!
Ricambio semplicemente il favore:"Easy come easy go" l'avevo comprato e apprezzato grazie a te! :)
io da due giorni ho "Before the poison" in heavy rotation...
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