lunedì 14 febbraio 2011

A Berlino e ritorno: primi appunti

Non abbiamo trovato un filo di ghiaccio, stavolta, a Berlino; nessun incanto lunare, dunque, ma giornate limpide e lunghe e un sacco di cose da fare.


Sulla Karl Marx Allee, in coda per i biglietti del cinema, ho avuto tutto il tempo di farmi ammorbare da un'ondata di malinconia che in parte mi ero portata da casa e in parte spirava direttamente dal grigiore sovietico circostante


Conquistati i tanto agognati biglietti (quasi non ci credevo), via subito in cerca di dischi: io mi sono ricomprata i primi due leggendari vinili dei B-52's e per fortuna ho ritrovato il vecchio Qdisc con copertina apribile di Bowie che canta Brecht.
In zona Oranienstraße, eccezion fatta per il tizio che perdeva i pantaloni e sbottava a ridere da solo a intervalli regolari, non sono state riscontrate eccentricità di rilievo e l'intera area si è distinta per l'insolito nitore.

Venerdì, giornata intensa. Subito al DHM per la mostra Hitler e i tedeschi, ovvero la propaganda è tutto: ribaltare la realtà, dire alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire, dare corpo ai fantasmi. Tra i tanti documenti esposti, particolarmente interessanti gli oggetti di uso comune  decorati con simboli nazisti - che testimoniano implicitamente del commercio che fiorì attorno alle attività propagandistiche -; e, tra questi, particolarmente degno di rilievo un incredibile antenato del picture disc, un 78 giri di inni patriottici su cui era impressa l'immagine di Hitler.
Mostra affollata, presenti molti visitatori di ogni età, tra cui scolaresche dedite alla risoluzione di questionari sotto gli occhi dei giovani insegnanti (una sorta di verifica-in-progress).
Dopo la mostra ci spostiamo dall'altra parte della città per passare a salutare il mitico Pedro.


Il bluesman scova qualche perla rara, ci tratteniamo forse più del previsto, infine ci resta giusto il tempo di ritornare in hotel e cercare di renderci presentabili per La Traviata.

Nessun commento: