giovedì 23 settembre 2010

An eye for an eye a tooth for a tooth

It began when they come took me from my home
And put me in Dead Row,
Of which I am nearly wholly innocent, you know.
And I'll say it again
I..am..not..afraid..to..die.
I began to warm and chill
To objects and their fields,
A ragged cup, a twisted mop
The face of Jesus in my soup
Those sinister dinner meals
The meal trolley's wicked wheels
A hooked bone rising from my food
All things either good or ungood.

2 commenti:

jumbolo ha detto...

così, tanto per lasciare un commento: probabilmente il mio pezzo favorito di Nicola. E, bada bene, dapprima senza capire il testo, e "daddopo" (voglio lanciarmi nella specialità di Silvio, la creazione di neologismi) non capendolo neppure tanto.

exit ha detto...

È un pezzo straordinario. Ho scelto questa versione -nonostante l’introduzione e gli applausi finali che sono proprio inopportuni- tra le tante disponibili su youtube perché mi sembra quella in cui NC non gigioneggia: massima concentrazione, arrangiamenti essenziali. La condizione tragica del condannato a morte, l’esasperazione febbrile dell’attesa, le citazioni bibliche, la consapevolezza e la brutalità della vita/della morte/della colpa, tutto concorre in un crescendo quasi insostenibile. L’interpretazione qui è intensissima e veramente molto efficace.