giovedì 15 aprile 2010

Matrimoni negati e circenses

Ho trovato piuttosto irritante l’ampio risalto mediatico che è stato tributato questa vicenda. Voglio dire: si tratta in fondo di normale amministrazione, credo che, realisticamente, nessuno si aspettasse niente di diverso.
La notizia, tuttavia, è stata riportata con una tale enfasi da suonare come il proclama di una avvenuta e definitiva restaurazione. Un proclama assolutamente pleonastico, viene da dire, poiché siamo ben consapevoli di essere destinati a un futuro di oscurantismo e ignoranza. (Del resto sappiamo bene che, in linea di massima, i nostri uomini politici si accompagnano preferibilmente – salvo rare eccezioni – a puttane di sesso diverso; e che gli stessi tengono in così alta considerazione la famiglia tradizionale da averne spesso più d’una)

Mi sfugge però perché i circenses governativi elargiti al popolo tramite la televisione si servano di gay e lesbiche per rinvigorire gli indici d’ascolto: tanto per dirne una, i giornali che leggo dalla parrucchiera documentano senza reticenza la love story tra due concorrenti donne del Grande Fratello. Dunque: si titilla la curiosità morbosa dello spettatore (dell’elettore), si procede a una sorta di ufficializzazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso tramite certa stampa e certa televisione (governativa) però quando si tratta di legiferare ci si ritira in buon ordine.
Alle giravolte ipocrite del nostro primo ministro siamo ormai avvezzi. Quel che mi preoccupa, però, e mi disgusta fino alla nausea, è l’indifferenza dello spettatore/elettore berlusconiano al quale mi piacerebbe chiedere cosa pensa dei matrimoni gay. Sono sicura che in risposta avrei solo lo sguardo ebete di chi non è abituato a porsi degli interrogativi o a sentirsi chiamato in causa
.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono un elettore berlusconiano e cercherò di rispondere alla domanda nonostante il mio sguardo ebete e non sia abituato a pormi interrogativi: sul matrimonio fra omosessuali i berlusconiani non la pensano tutti nello stesso modo. Ci sono i favorevoli come il ministro Prestigiacomo e il ministro Carfagna (non a caso lodata dall'onorevole Concia, lesbica e del PD), i berlusconiani di provenienza socialista (Cicchitto) e radicale (Calderisi, Vito). E ci sono i contrari, la grande maggioranza (quorum ego), tutto quel vasto mondo che va dai Ciellini agli atei devoti come Giuliano Ferrara e l'ex radicale Roccella, mondo contraddistinto dal fatto di seguire gli insegnamenti etici del professor Ratzinger, Papa Benedetto XVI. E lo stesso vale anche per la sinistra, non penso che i popolari confluiti nel PD, penso a Fioroni, a Enrico Letta e Marini, siano favorevoli a matrimoni fra esponenti dello stesso sesso. I problemi etici dividono gli schieramenti anche nel resto del mondo: la sa che il Presidente Barack Obama è contrario ai matrimoni gay? Che sia anche lui berlusconiano? Invece il repubblicano Arnold Schwarzenegger vuole legalizzarli.
In conclusione, se vuole attaccare i berluscones cerchi di usare argomenti validi, ragioni prima di lanciare invettive facilmente confutabili.
Rufus