giovedì 8 aprile 2010

Jim Carroll: la prima biografia


Ci sono poeti per i quali la vita non è che un accessorio funzionale alla scrittura: non credo che Jim Carroll appartenesse a questa specie. Attraversò il mondo con una sorta di umile stupore: qualcuno potrebbe dire il sonnambulismo perenne dell’eroinomane, certo, ma Carroll non fu autodistruttivo in modo sguaiato. Si lasciava sì blandire dall’eroina (o dal metadone, a seconda dei periodi) ma spesso con una sigaretta accesa fra le dita: in qualche modo le falangi scottate dai mozziconi gli permettevano di non staccare definitivamente la spina. Si direbbe che, nonostante tutto, la vita lo incuriosisse molto. Mite ed umile di cuore – autentico catholic boy – attraversò l’inferno per avere diritto a sperimentare la redenzione.

Jim Carroll fu essenzialmente poeta e scrittore. Capitò nel mondo della musica per caso, per curiosità, per amicizia; ma non pensò mai a se stesso come a un rocker. Nella sua esistenza, segnata dalla precocità dall’inizio alla fine, la musica rimase un’esperienza a tempo determinato. Nella New York irripetibile degli anni ’60 e ’70 conobbe tutti quelli che bisognava conoscere. Tutti lo ricordano come un uomo mite e gentile, bellissimo e pieno di talento.

È ad una coraggiosa
casa editrice indipendente di Genova che si deve la primissima biografia in assoluto dedicata a Jim Carroll, l’artista newyorkese scomparso poco più di sei mesi fa.
Federico Traversa, appassionato curatore del progetto, si serve delle numerose testimonianze degli amici più o meno illustri di Carroll per ricostruirne la vita e l’attività artistica in modo fedele e dettagliato.
Lettura consigliatissima.

1 commento:

River Man ha detto...

Avrebbe dovuto venire in Italia a cantare le sue canzoni e leggere i suoi testi.
I Massimo Volume avrebbero dovuto fargli da gruppo di accompagnamento.
Se ne è andato prima...