‘Locked away in a basement, making an album in isolation, you do start going a bit crazy. So a lot of material came out of that – how to survive the making of this monster that took over three years of my life.’
‘When I play live I’m a different person,’ Anna smiles, sweetly. ‘I feel powerful and fearless. All the things I wish I felt in everyday life.’
‘It’s a record about the internal forces in life which are out of your control and can take you over, and how you survive them. It explores intimacy, passion and loneliness. There is an element of darkness to the record but there is also a sense of hope. This album is the culmination of my whole life up until now.’
And there are good reasons why that life is suffused with a darkness. The story begins with a baby girl, born in London, and struggling to survive. Anna Calvi spent most of her first three years of life in hospital.‘The way I dealt with that was to create my own world. And that’s what my relationship with music is – a world of my own creation that I escape into. I was always a dreamer. The early things stick with you.’
(Qui il resto dell'intervista)L'ho appena scoperta e la trovo straordinaria. Magari eviterei di tirare per la giacchetta Debussy che poveretto non c'entra neanche per sbaglio. Analogamente trovo del tutto inopportuno parlare di operatic vocals. Diciamo più semplicemente che Anna Calvi ha una bella voce e la sa usare con intelligenza. Più che a PJ Harvey mi viene naturale fare riferimento alla Siouxsie dei tempi d'oro.
Per un assaggio, i traballanti video di Youtube mi paiono poco efficaci: meglio affidarsi a questa pagina del Guardian.
13 commenti:
Tanto per cambiare siamo sulla stessa lunghezza d'onda: Anna Calvi l'ho scoperta ieri, "Hereafter" lo andrò a vedere domani.
Sono stato attirato a Anna Calvi grazie a una definizione letta per caso: "un incrocio tra Maria Callas e PJ Harvey" - per fortuna fuorviante. Amo entrambe, ma ognuna nel suo proprio campo (detesto i crossover, Pavarotti che canta con Bono mi fa orrore, amo il pop e l'opera ma la "popera" la tengo a debita distanza). Ciò che ha in comune con loro non è da cercare tra i generi musicali, credo, quanto più a monte, nello spirito alla base del suo fare musica, nell'energia e nella passione che vi infonde. (Cosa non comune, in questi tempi di esercizi di non-stile).
Diciamo che certi elementi biografici - tipo il padre italiano melomane - mandano in brodo di giuggiole i giornalisti musicali inglesi; da qui, credo, il riferimento insensato a Maria Callas.
Negli anni della mia giovanile intransigenza ho avversato fortemente i vari "Pavarotti and friends" e sicuramente ora non li rimpiango; tuttavia oggi ricordo certi episodi con maggior indulgenza. Col tempo mi sono resa conto di quanto dovesse essere difficile per un artista come Pavarotti confrontarsi con gente che non sapeva nemmeno leggere la musica.
Ma tornando ad Anna Calvi, se la fortuna mi assiste la vedrò presto dal vivo. Ti saprò dire.
Scoperta grazie a Blow Up di Dicembre dove qualcuno che non citerò per misericordia scriveva "... sembra la figlia di Scott Walker e Diamanda Galas"!!! Posso non essere incuriosito da una musica che fa scrivere cazzate simili?
Quel vecchio marpione di Nick Cave l'ha voluta in apertura delle date britanniche del tour dei Grinderman (secondo me dopo aver ascoltato "I'll Be Your Man").
A voler tirare fuori paragoni a tutti i costi posso concordare con te sentendo "Suzanne and I" mentre in "Blackout" e in "First we kiss" ci scorgo la tua amata Chrissie.
Comunque mi piace. Il 17 esce il su primo LP e io attendo con curiosità
Prova a sentire i brani nel suo Myspace.
http://www.myspace.com/annacalvi
P.S.: Toto concerto. a breve significa il 20 Gennaio? :-)
Mi piace come sa usare la voce, come si muove nel registro grave. Ma che c'entra Diamanda? Non leggo Blow up, dunque dovrai rivelarmi in privato il nome del non-citato-per-misericordia.
Quanto al toto concerto: acqua, acqua. :)
"Ma che c'entra Diamanda?"
Non c'entra proprio niente, e nemmeno Scott.
"Quanto al toto concerto: acqua, acqua. :)"
Allora non è così a breve, sarà il 12 Febbraio.
Peccato che più vicino di Bologna non venga, sbaglio o Milano non è più quel passaggio obbligato che era una volta?
A parte che mi perdo anche quelli che ci vengono, mi sto ancora mangiando le unghie per non essermi neanche accorto del tour di Neil Hannon!!!
Hai indovinato River! Hai vinto un caffè (la prossima volta che ci vediamo) :)
Ho sentito il disco. Mi perdonerete, ma da ignorante i riferimenti a Diamanda non li ho trovati del tutto fuori luogo. Non certamente nella voce, ma in una certa attitudine. "Devil" è un esempio. Certo, ricorda moltissimo PJ Harvey, ma un riferimento melomane sottotraccia c'è. E' un disco interessante, di sicuro.
Vorrei chiarimenti sui concerti: viene in Italia? Perdonate l'ingenuità.
mi rispondo da solo
La Calvi partirà poi in tour, toccando anche l'Italia per tre date, nel mese di aprile: sabato 9 al Locomotiv di Bologna, domenica 10 al Treesessanta di Gambettola (FC) e lunedì 11 al Circolo degli Artisti di Roma.
Già, e io avevo in programma di vederla a Berlino il 12/02 ma è già sold out. :(((
vedi, a volte l'italietta ha dei vantaggi per questo. per quelle 3 date ci saranno qualche decina di persone. :))
Verissimo. Andrei volentieri a Bologna, se solo la data non coincidesse con la fiera del disco di Varese. Devo ancora scegliere a cosa rinunciare.
(io nella terza traccia, prima di susanne & I, ci sento la siouxsie quella di a kiss in the etc...)
Ciao Ivan, anche a me Siouxsie pare il riferimento più immediato...il modo di usare la voce è davvero molto simile.
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