"Forse lo scopo delle investigazioni, vere o letterarie che siano, è proprio questo: trasformare emozioni, orrore e dolore in un enigma e poi risolverlo, per scacciare il male.
«Un libro giallo, - disse Raymond Chandler nel 1949, - è una tragedia a lieto fine».
Un detective di carta ci mette subito di fronte a un delitto e poi alla fine ci assolve da ogni complicità. Spazza via i sensi di colpa, l'incertezza, la presenza costante della morte."
(Kate Summerscale, post scriptum in "Omicidio a Road Hill House ovvero invenzione e rovina di un detective" , Einaudi 2008)
2 commenti:
detto bene, me lo segno (delle volte serve, spiegarlo a chi non ama i gialli e non si rende conto della loro necessità!)
Io che non sono una divoratrice di gialli mi sono postata questa nota come memento (del resto anche a questo serve un diario).
In ogni caso il saggio in questione è davvero una miniera di notizie e spunti di riflessione, naturalmente non solo sull'epoca in cui ebbero luogo i fatti.
Posta un commento