domenica 31 luglio 2011

Settimana di passione

Auto dal meccanico (ebbene sì, di nuovo). Pareti domestiche da tinteggiare. Praticamente reclusa fra pennelli e stracci.
Spero di riemergere decentemente per il fine settimana: sabato a Varese danno il nuovo il nuovo film di Duncan Jones e poi domenica da qualche parte in Svizzera suona Ralph Towner.
Ne approfitto per sottolineare che la programmazione agostana di Esterno Notte quest'anno mi pare degna degli antichi splendori.

domenica 24 luglio 2011

Obituary

Non sono mai stata una fan di Amy Winehouse. Non ho mai pensato che avesse un grande talento. Aveva una voce interessante, questo sì; una voce con cui avrebbe potuto fare grandi cose. Ma una bella voce non serve a niente se non hai davvero l'urgenza di dire qualcosa. Non ho mai avuto la sensazione che il palcoscenico fosse il mestiere e il destino di Amy Winehouse.
Provo molta pena per la sua scomparsa. Una di quelle notizie cui si crede a stento.
Amy era l'espressione più autentica dell'Inghilterra odierna, un paese che, non essendo più in grado di produrre modelli culturali, si limita a indulgere in fascinazioni estetiche fini a se stesse. Espressione e vittima di una società eticamente impoverita e incapace di rigenerarsi, se solo ne avesse avuto la forza, Amy avrebbe probabilmente scelto per sè un'esistenza meno stravagante. L'autodistruzione deve esserle sembrata l'unica strategia possibile per sfuggire a chi, incurante della sua profonda sofferenza psichica, cercava insistentemente di cucirle addosso un ruolo che lei non avrebbe mai potuto sostenere.
Naturalmente ora Amy Winehouse diventerà un'icona, una stella e chissà che altro. Il che stende un ulteriore velo di tristezza sulla morte di una donna malata e sola, che probabilmente avrebbe rinunciato volentieri al ruolo di reginetta del r'n'b in cambio di un po' di sana normalità.

mercoledì 20 luglio 2011

Bassa umanità


Mi par di capire che, qui in Italia, della carestia che sta colpendo il Corno d'Africa non frega niente a nessuno.
Mi sono fatta di proposito un giro sui siti di tutti i maggiori quotidiani nazionali, da destra a sinistra: solo Avvenire e Il fatto quotidiano danno il giusto rilievo alla tragedia. Stiamo parlando del fatto che 12 milioni di persone rischiano la morte per fame a causa della peggiore siccità degli ultimi 60 anni. Perché sono così invisibili questi 12 milioni di persone?

sabato 16 luglio 2011

In compenso

Da quando non c'è più Matilde la casa pare vuota e ci sembra di non aver più nulla da fare. Eravamo abituati a sventare furti di mozzarelle, a prevenire indebite sottrazioni di sgombri e piselli: Matilde era una ladra di prim'ordine, un adorabile gatto di strada cui era stato impossibile insegnare le buone maniere. Con lei in casa, bisognava sempre stare in allerta poiché aveva una rara abilità nel distrarci: una frazione di secondo le era sufficiente per infilarsi nell'asciugabiancheria e accoccolarsi comoda comoda sui panni soffici e profumati, ancora tiepidi d'asciugatura. Farla uscire dalla porta significava vederla rientrare un istante dopo dalla finestra e farle passare la notte in casa era semplicemente impossibile: bisognava sempre cedere ai suoi piagnistei, alzarsi nel cuore della notte e permetterle di uscire, dato che neanche il gelo fermava i suoi vagabodaggi al buio.
Nessuno più incide la porta d'ingresso con gli artigli, nessuno va più a rotolarsi dentro l'orto appena vangato, niente più zampacce terrose e foglioline d'azalea sul divano. Insomma, non ho più nessuno contro cui inveire, sembra tutto così onesto e civile.
In compenso stanotte è ritornato Vincenzino il pipistrello. Per la prima volta nella mia vita sono stata felice di vedere il balcone lordato dai piccoli escrementi neri piovuti dall'alto della trave. Grazie di essere ritornato, Vincenzino: resta un poco con noi, almeno tu.

giovedì 14 luglio 2011

Piccola anima randagia e coccolona

È rimasta una ciotola piena d’acqua, nel prato, accanto al cespuglio dove andava a rifugiarsi ultimamente Matilde. E in casa c’è uno strano silenzio. Da settimane, ormai, nessuno si presenta più puntuale all’ora di pranzo a reclamare la pappa, niente più richieste ostinate e miagolii estenuanti. Oltre la porta a vetri del capanno degli attrezzi, nella verde quiete del giardino, Matilde riposa adagiata nel suo trasportino, come in un piccolo mausoleo vittoriano.
Oggi pomeriggio raggiungerà Smilla – la gattina nera che l’ha preceduta – nella pace profonda del bosco.
Riposa bene, piccola anima randagia e coccolona.

mercoledì 13 luglio 2011

Addio a Matilde

domenica 10 luglio 2011

sabato 9 luglio 2011

Mervyn Peake Centenary


"Thus it was that throughout his life Mervyn Peake walked a razor's edge as sharp as one of the lines he drew in Indian ink: on one side lay his own fragility and on the other the fierce heat of his creative powers. Whether in writing or drawing, his pen defined the border between beauty and deformity, the familiar and the strange, and expressed a balancing act between repulsion and attraction for the human race."

(Patrick J. Gyger, Lines of Flight)

mercoledì 6 luglio 2011

Mi dovete scusare se mi scappa da ridere

Meno male che è arrivato lui, il prof. Mancinelli, assessore alla cultura del comune di Fano, a elettrizzare un po' questa mia povera estate pallida e dolente.
Ha avuto un guizzo di genio, l'assessore in questione: farmi passare per ex tossicodipendente deve essergli sembrato il pretesto migliore per non autorizzare la terza edizione di una manifestazione che evidentemente non gli è mai andata a genio. Qui e qui i cardini della polemica, per chi avesse voglia di approfondire.
Ora, per citare Luigi Tenco, mi dovete scusare se mi scappa da ridere: in parte perché, con le sue dichiarazioni deliranti, il professore sta facendo un bel po' di pubblicità gratuita al mio romanzo; in parte perché un'affermazione così stupida - "non esiste informazione più pericolosa di quella data da ex drogati proprio perché dimostrano con la loro presenza la possibilità di vincere la droga e quindi di poterla sperimentare" - è degna solo dell'Ispettore Clouseau.
Lo so, dovrei indignarmi, in nome di tutti quelli che la tossicodipendenza l'hanno sperimentata davvero e si sono fatti un mazzo così per venirne fuori - e sono giustamente orgogliosi di averlo fatto - i quali non gradiscono affatto di sentirsi bollati a vita come individui pericolosi. Ma via, io non riesco a tenere in seria considerazione il giudizio di chi, invece di scusarsi per le assurdità dette, si limita sostenere di essere stato frainteso. Tanto più che, sulla base di una sommaria analisi filologica, mi permetto di dubitare che questa precisazione sia farina del sacco di Mancinelli: lo stile delle affermazioni, il lessico e i contenuti sono agli antipodi delle rozze dichiarazioni all'origine della querelle.
Scusate ma, di fronte a tanto stupido provincialismo, mi viene solo da ridere.

Un aggiornamento dal Corriere Adriatico.