domenica 9 maggio 2010

I fiori di Mapplethorpe

"Rimasto solo, guardò la marea di vegetali che dilagava nel suo vestibolo. Si mescolavano gli uni agli altri, incrociando le spade, i kris, le punte di lancia, disegnando un fascio di armi verdi sul quale fluttuavano, come barbarici stendardi, fiori dalle tonalità accecanti e decise.

L'aria della stanza si rarefaceva. Presto, nell'oscurità di un angolo, vicino al pavimento, strisciò una luce bianca e dolce.
Vi si accostò e si accorse che erano delle Rizomorfe a emanare con il loro respiro quei chiarori da lume notturno.
«Queste piante sono proprio stupefacenti!» pensò. Poi si fece indietro per abbracciarle tutte con un'occhiata: il suo scopo era raggiunto. Nessuna pareva reale. Sembrava che la stoffa, la carta, la porcellana, il metallo, fossero stati prestati dall'uomo alla natura per consentirle di creare i suoi mostri."

(J.K.Huysmans, Controcorrente)
foto di Robert Mapplethorpe

1 commento:

endimione ha detto...

Ricordo molto bene la parte relativa ai fiori nel capolavoro di Huysmans, che lessi non so quanti anni fa. Come la realtà spesso supera la fantasia, così certi fiori - per l'esteta del romanzo che ricerca l'artificio in ogni cosa - superano qualsiasi invenzione umana per il loro carattere "mostruoso"... Dovrei rileggerlo (ma temo faccia parte di un piccolo gruppo di libri che senza volerlo abbandonai nella mia ultima casa bolognese, quando la lasciai per venire a Milano, ormai una decina di anni fa).