domenica 7 febbraio 2010

Demoni e muse

«Bene...ci sono due tipi di solitudine, giusto? C'è la solitudine dell'isolamento totale, il mero fatto di vivere soli e lavorare soli come ho sempre fatto io. Che non è per forza doloroso, e anzi per molti scrittori è necessario. [...]Essere soli per gran parte della giornata significa ascoltare ritmi diversi, che non sono determinati da altre persone. Credo che sia meglio così. Però c'è anche un altro genere di solitudine che è terribile da sopportare.»
S'interruppe.
«È la solitudine di vedere un mondo diverso rispetto a quello degli altri intorno a te. Le loro vite rimangono separate dalla tua. Tu riesci a vedere l'abisso e loro no. Tu vivi in mezzo a loro ma loro posano i piedi per terra, mentre tu cammini su un vetro. Loro si rassicurano con il conformismo, con somiglianze attentamente costruite; tu sei mascherato, conscio della tua differenza assoluta.»
(Patricia Duncker, "Demoni e muse", Neri Pozza 2005)

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