Non ho molte strenne da confezionare, quest'anno: probabilmente il mio archivio di carte da regalo e nastri correlati offre già materiale sufficiente; tuttavia non sono riucita a trattenermi dal comprare nuove carte e nastri adeguati. È un lusso che amo concedermi, nonostante tutto: è insieme il mio autoregalo di Natale e una sorta di rituale scaramantico. Sono in particolare i doni per le persone più care a meritare la confezione più preziosa, l'involucro più nuovo e ricercato. Non è raro che il contenuto del pacchetto valga meno del pacchetto stesso.
Devo dire però che, da qualche anno a questa parte, la ricerca delle carte da regalo si fa sempre meno gratificante. Sono poche le cartolerie che investono in questo settore; il margine di scelta è ampiamente ridotto, la fantasia scarseggia e si punta sulla praticità. Per quanto mi riguarda, non credo che mi rassegnerò mai ai rotoloni di carta gracile, stampata a motivi grossolani, destinata ad essere trattenuta da stringhette zigrinate. Carta da pacco e spago, piuttosto, e senza ironia.
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