Stanotte ho sognato che dovevo cambiare una lampadina ma non sapevo come fare, non mi ricordavo più. Ho acceso il fornello per procurarmi un po’ di fuoco, perché mi sembrava abbastanza logico che la cavità filettata destinata a ricevere la lampadina dovesse essere in qualche modo incendiata (altrimenti da dove sarebbe arrivata l’energia necessaria?). Il problema però era trasferire il fuoco dal fornello al lampadario: ho provato a incendiare un pezzo di carta da cucina ma mi si spegneva in continuazione. Meno male che a un certo punto è arrivato mio fratello (quello che non c’è più) con indosso il maglione ginnasiale beige a greche marroni. Senza dire una parola mi ha tolto di mano la lampadina – di quelle affilate e tornite che forse non fanno più -, l’ha avvitata e subito c’è stata luce. Tutto così semplice, molto più di quanto pensassi.
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8 commenti:
se capitate a Milano in questo periodo, ce ne andiamo a vedere De La Tour a palazzo Marino.
Senz'altro Rose, ci stavo giusto pensando.
allora ci sentiamo. auguri di un sereno solstizio, là presso il confine!
Auguri anche a voi, felini compresi! :)
Coloro che non sono più imprigionati nella gabbia della carne sono dentro l'essenza della luce, luce essi stessi. E ciò che anche per la nostra coscienza sognante diventa fardello e rovello per loro è semplice, per loro è gioia. E ci vengono in aiuto, un po' per amore, un po' per celia.
Grazie Juno.
Che bel sogno, mi era sfuggito... (casa nuova...no connecton, 'till now!)
A proposito: felice anno nuovo!
Ciao,
Vito
Ciao Vito, anno nuovo casa nuova! Buon 2012 anche a te, un abbraccio!
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