"L'ottimismo di Bernstein era quello di un estroverso, ma negli ultimi decenni della sua vita questo tratto positivo della sua personalità convisse con la visione più cupa e profetica di un Geremia che contempla un'America ormai fuori strada se non, a volte, impazzita. [...] Il suo predecessore Mahler aveva portato la musica fino al limite dell'incanto struggente e Bernstein aveva trovato nella musica di Mahler il lungo discorso sulla catastrofe e il terrore che aveva oppresso la civiltà europea nella prima metà del ventesimo secolo e che pareva proseguire in eterno. Mahler parlò a nome della propria generazione della perdita di fiducia nei valori illuminati e progressisti. E così, nel dirigere Mahler, forse ancor più di qualsiasi altro compositore, Leonard Bernstein fu capace di comunicare all'orchestra e al pubblico la propria visione tragica."
mercoledì 26 ottobre 2011
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