lunedì 7 marzo 2011

Perché Ezio Guaitamacchi dovrebbe cambiare mestiere

Questa mattina, intervenendo telefonicamente ad una trasmissione della Rete Due della Radio Svizzera, all'intervistatore che gli chiedeva che collocazione potrebbe avere in un negozio di dischi il lavoro dei Fistful of mercy, Ezio Guaitamacchi dapprima ha fatto riferimento al genere West Coast, specificando che si tratta di una definizione vetusta; poi ha evocato l'etichetta "attualmente molto di moda" neofolk. Ora, a parte il fatto che qualcuno dovrebbe spiegare a Guaitamacchi che con il termine neofolk si identifica tutt'altro genere di musica, ho trovato particolarmente irritante la chiosa che l'ineffabile critico si è concesso a proposito dei negozi di dischi. Con una risatina fessa, Guaitamacchi ha osservato che tanto, ormai, "di negozi di dischi ce ne sono così pochi che si fa prima ad andare su internet e acquistare in rete o addirittura scaricare direttamente il prodotto". Ecco, secondo me, un critico musicale che non ha minimamente a cuore le sorti del mercato discografico farebbe bene a cambiare mestiere. Perché il destino del supporto fonografico coincide con il destino della musica di qualità. Perché la musica scaricata  è per sua stessa natura musica di consumo, destinata ad una fruizione superficiale. Perché a furia di musica e artisti usa e getta, non ci sarà più neanche un artista sul quale valga la pena di scrivere un libro, caro Guaitamacchi, e anche la figura del critico musicale diventerà tanto obsoleta quanto un mangiadischi. Ecco, di un critico musicale che non sa arrivare a queste ovvie conclusioni posso solo pensare che farebbe bene a occuparsi d'altro.

3 commenti:

jumbolo ha detto...

le etichette sono meravigliose. non c'entra niente col post, ma ieri ti pensavo, volevo chiederti come avresti definito il genere di Baby Dee. poi, ho fatto come faccio sempre (come Ernesto Botta nel film Il Gioiellino): me la son inventata. dopo di che ho trovato una mezza conferma, sempre su wikipedia.

exit ha detto...

Nel caso di Baby Dee mi sembra che non sia affatto fuori luogo parlare di neofolk. Comunque sono curiosa, come sempre, di leggere cosa ne hai scritto.
P.S. Non conosco il film che citi: ma quanti film riesci a vedere?! :))))

jumbolo ha detto...

fra qualche giorno. film adesso non quanti qualche anno fa. ci sono stati un paio di anni in cui avevo una media di 4,5 film alla settimana (al cinema), e un record personale di 5 film in un sabato pomeriggio (dalle 15 alle 3 di notte), in 4 cinema diversi (da notare che i due visti nello stesso cinema non furono di seguito, quindi mettici dentro anche gli spostamenti da un cinema all'altro per, appunto, 5 volte).
ma la citazione l'avrai sentita sicuramente...il trailer sta andando da giorni, è anche la tagline del film: se i soldi non ci sono, inventiamoli!