martedì 8 gennaio 2013
domenica 6 gennaio 2013
Giorno di festa
All'uscita dal cinema, la città mi è sembrata improvvisamente straniera: il tiepido celeste primaverile era stato sostituito da uno scenario severo punteggiato di luminosità geometriche. Le mille auto deserte parcheggiate lungo i marciapiedi facevano pensare all'improvvisa dissipatio del genere umano. Come se durante la proiezione del film una forza oscura avesse risucchiato l'umanità. Le luminarie delle feste pendevano inutili, sfarzosamente fuori luogo. Niente luci alle finestre e negozi chiusi. Su tutto l'incongruo tepore di primavera e il senso di una solitudine irrimediabile veicolato dal film.
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