Osservo la pioggia, leggera come polvere, mangiarsi impercettibilmente la polpa bianca di una neve vecchia e ostinata. Due giorni fa, lunghe file di auto in coda all'autolavaggio: a che scopo?, mi chiedevo. Bisogna avere l'auto lustra per andare a pranzo dai parenti? O per caricarsi di cibarie al supermercato? E quanto si può arrivare a mangiare? Di quanto di tutto quel cibo abbiamo davvero bisogno?
Natale è un giorno triste sempre, anche quando, come oggi, scelgo di disertare pranzi e aspettative altrui, restando al di qua del vetro ad osservare la pioggia. Nella bruma incolore si agitano le contese degli uccelli per le ultime delizie d'inverno.