Non ho rimpianti, non chiamo, non piango,
tutto passerà, come fumo dai bianchi meli.
Afferrato dall'oro dell'appassimento
Io non sarò mai più giovane.
Tu ora non batterai più così,
Cuore, toccato dal freddo,
E il paese intessuto di betulle
non mi attirerà a bighellonare a piedi nudi.
Spirito di vagabondo! Tu sempre più di rado, di rado
Fai muovere la fiamma delle labbra
O mia freschezza perduta,
Ardire degli occhi e piena di sentimenti.
Tutti noi, tutti noi in questo mondo siamo destinati a morire,
Dagli aceri quieto fluisce il rame delle foglie...
Sii tu per sempre benedetto,
Tu che sei venuto per fiorire e morire.
Sergej Esenin, 1921 (trad. E.Bazzarelli)
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