domenica 27 maggio 2012

Il re del mondo

Rovistare nell'armadio in cerca delle mie scarpette scamosciate avendo negli occhi le immagini oscene delle carneficine siriane mi fa sentire un'idiota, una cretina scollegata dalla realtà.
Oggi pomeriggio sono stata al cinema, e in mezz'ora di trailers non ho visto un fotogramma che non grondasse sangue e terrore. Davvero la gente ha tutto questo bisogno di spaventarsi e nutrirsi di mostruosità? Ma che si guardassero su Youtube i video che arrivano dalla Siria. Forse il problema è che quelle teste spaccate sono tragicamente vere? Certo davanti a quella distesa di corpicini straziati è un po' difficile far calare il sipario autoconsolatorio della finzione, anzi, viene quasi istintivo turarsi il naso per non sentire l'odore del sangue.
Cosmopolis è un film intenso con una sceneggiatura preziosa (peccato non aver letto il romanzo). Immagino che a proposito di questo ultimo lavoro di Cronenberg qualcuno tirerà fuori il solito, temibile aggettivo "moralista" - stigma irrimediabile -, come sempre accade, del resto, quando viene messa in dubbio l'onnipotenza del denaro. Ma ho trovato singolare quell'insignificante particolare scovato per caso nei titoli di coda. Security to Mr. Pattinson. Voglio dire: vedi un film dove la security è tutto - ed è ossessionante, invasiva, asfissiante al punto che per riacquistare un minimo di autonomia sulla propria vita Packer deve eliminare fisicamente la propria guardia del corpo - poi leggi che l'attore che ha interpretato questo personaggio paranoico gira regolarmente con la guardia del corpo. Della serie: ok, abbiamo scherzato, era solo un film. Proprio come i film orrorifici dei trailers che giocano a terrorizzare spettatori annoiati e bisognosi di emozioni forti.
Forse era meglio lasciare il romanzo al suo posto ed evitare di farne un film. O magari sarebbe stato più serio e coerente ingaggiare un attore meno glamorous; puntare sulla qualità del film, sulla forza del messaggio, anche a rischio di un flop. Già, ma siamo sempre lì: e chi l'avrebbe ripagato poi quel flop?
Aveva ragione Battiato: il re del mondo ci tiene prigioniero il cuore.

4 commenti:

jumbolo ha detto...

sono ancora qui a cercare di convincermi che era un bel film, o che sono cambiato io nei confronti di quello che era uno dei miei assoluti punti di riferimento come regista, e invece non mi è proprio piaciuto.
PS ti devo sempre una risposta, lo so

exit ha detto...

Se penso a "Dangerous method" posso ben dire che questo è un capolavoro. :) Comunque seconda parte nettamente superiore alla prima e Mr Pattinson se la cava bene, via. La sceneggiatura mi pare proprio ben fatta, non ti sembra?
PS per la risposta sei fuori tempo massimo...:)))

jumbolo ha detto...

mea culpa.
boh, il fatto è che se voleva dirci che il denaro è il male non importava tutta sta tirata claustrofobica e pseudo-filosofeggiante... però è l'impressione che ha dato a me, in questo momento. Pattinson mi è parso ingessato fuor di misura. E il momento in cui viene praticamente distrutto a livello attoriale non è la lunga sequenza dove fronteggia Giamatti, bensì quel paio di minuti in cui Amalric gli tira la torta in faccia... ti viene da dire "QUELLO è un attore".
magari è un momento così. passerà.
ancora scuse.

exit ha detto...

Ma scusa de che? Lo vedo bene che sei un uomo superimpegnato...:)

Sì, la scena della torta è forte, hai ragione. La sensazione è che sia arrivata in faccia proprio a Pattinson, non a Eric.

Grazie delle chiacchiere!