martedì 22 novembre 2011

Dublino e i taxi

Se siete a Dublino e pensate di infilarvi in un taxi e farvi i fatti vostri lungo il tragitto, avete sbagliato città: preparatevi piuttosto a dar conto del vostro paese d’origine – del quale il tassista dimostrerà comunque di avere qualche nozione, foss’anche solo il nome di un calciatore in pensione da una vita -, delle ragioni per cui siete in città, se ci siete mai stati prima e se sì quante volte e dove avete alloggiato e se avete avuto modo di vedere il nuovo stadio. Fidatevi: non è curiosità. Ai tassisti di Dublino – sempre pazientemente tolleranti nei confronti del vostro inglese privo delle oscure inflessioni locali – sta a cuore che voi prendiate la città per il verso giusto. Perciò fidatevi, fornite pure le informazioni richieste: ne riceverete in cambio una valanga di notizie, aneddoti, pettegolezzi dublinesi, sunti di macroeconomia e analisi aggiornate dell’andamento del mercato immobiliare.
Io, per esempio, ieri mattina, attraversando in taxi la città ancora buia e sonnacchiosa, ho scoperto dove abita il proprietario dell’hotel in cui ho alloggiato, ho ammirato il pub nel quale Bertie Ahern era solito festeggiare i successi della sua squadra del cuore, ho appreso che l’attuale primo ministro si reca presso gli edifici governativi a piedi scortato da un’unica guardia del corpo - “Ah ah ah Berlusconi ne avrà avute cento di guardie del corpo… Lo sa tutta l’irlanda che Berlusconi è pazzo! Ah ah ah!” – e ho imparato che una bella fetta di responsabilità nel crollo del mercato immobiliare ce l’hanno i cinquantamila polacchi che hanno abbandonato l’Irlanda per andare a costruire il villaggio olimpico londinese lasciando dietro sé una moltitudine di appartamenti sfitti.
Fidatevi, un giro in taxi a Dublino è un’esperienza unica: è insieme una lezione di storia, economia, sociologia e un numero di cabaret. E quando, a fine corsa, il tassista di turno vi consegna al vostro destino ripetendovi più volte “Take care”, fidatevi: potete essere certi che ve lo dice in tutta sincerità.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bello,
Divertiti...abbraccio,
Vito

rose ha detto...

lieta che sia ancora così... anche una mia collega l'altro giorno, appena tornata da Dublino, mi raccontava incantata la disposizione a conversare degli ospitali irlandesi!

jumbolo ha detto...

bel post. utile per chi andrà. tipo io, prima o poi. ma volevo chiederti anche: conviene il taxi?
ma soprattutto (finita la parte seria): com'è che hai trovato posto su un aereo? e i ristoranti, son tutti pieni pure là?

exit ha detto...

I taxi qualche volta sono inevitabili: se alloggi in centro città e devi essere in aeroporto per le 5 del mattino, ad esempio, sono l'alternativa più pratica. Non so se siano convenienti, trovo che siano un po' più cari dei taxi londinesi, ma 25/27 euro per un tragitto di venti minuti non mi sembrano una cifra esorbitante.
Il posto sull'aereo è saltato fuori a furia di raccomandazioni. Ma che fatica! :)

jumbolo ha detto...

eh ci credo ci credo.